Boban: “Maradona è stato il più grande di sempre, quel gol alla Juve…”

Zvonimir Boban, Chief of Football della UEFA (ruolo operativo a stertto contatto con il presidente Aleksander Ceferin) è stato intervistato a Nyon da Marca: l’occasione ideale per toccare diversi temi tra passato, presente e futuro del calcio.

“Il calcio non appartiene a Collina, né alla FIFA o alla UEFA, appartiene a tutti noi che lo amiamo” ha spiegato l’ex trequastita del Milan e della Croazia commentando il cambio di format della Champions League a partire dalla prossima stagione: “La Champions League è fantastica, alla gente piace molto. Tutti vogliono giocarci, le partite sono sempre emozionanti, magiche, è il calcio nella sua forma più pura, ma penso che con questo cambiamento avremo molte più partite interessanti, ogni partita conterà. Dalla prossima edizione ogni partita influenzerà molto la classifica”.

Boban, Maradona e la leggendaria punizione contro la Juve

Chiamato a esprimersi su chi ritiene i più grandi calciatori della storia, Boban ha risposto: “Possiamo metterne quattro sullo stesso piano. Pelé, Maradona, Ronaldo “il Fenomeno” e Messi. Ma nessuno, nessuno aveva il feeling con la palla come Diego. Non sto dicendo che sia il migliore, ma se guardi il gol che ha segnato per il Napoli contro la Juve, su punizione, sotto la pioggia… in tredici metri ha lanciato la palla oltre la barriera e dentro. Solo lui poteva riuscirci ed è per questo che Maradona è il più grande”.

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Boban, stoccate a Collina e all’Arabia Saudita

Boban si è espresso anche sull’impatto degli investimenti dell’Arabia Sudita per potenziare la Saudi Pro League a discapito del calcio europeo: “Hanno il diritto di sviluppare il calcio. Noi europei amiamo sempre il nostro calcio ed è logico che lo facciano anche loro. L’essenza del calcio è diversa. Puoi crearlo, ma non credo che avranno un grande futuro. È bello, bello che amino il calcio, ma non ci sarà mai un altro calcio come quello europeo. Il tempo non si può comprare e nemmeno la storia.

Sui maxi-recuperi: Gli ultimi 30 minuti sono i più difficili quando giochi a livello professionistico. Ma a loro non importa. È pazzesco perché le regole del gioco non sono fatte in questo modo. Hanno deciso di cambiarle senza consultare giocatori, confederazioni, UEFA. Senza dibattito. Il gioco del calcio non appartiene a Collina, né alla FIFA né alla UEFA, né a te né a me, appartiene a chi lo ama”.

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